1998  -  "Linea di confine", a cura di Carmine Simeone
              CIAC M21 - Caserta



ARTISTI ESPOSITORI:


Barbaro, Caserio, De Hora, Del Prete, Di Frenna,
Lombardo F., Lombardo S., Maglione, Marino G.,
Marino L., Muller, Pontillo, Sparaco.

Linea di confine

La silloge di artisti presenti in questa mostra rende visibile un atteggiamento culturale da tempo, ormai, in progressiva espansione. La realtà attuale, satura di immagini, è sempre meno percorsa da divisioni sostanziali, la nostra percezione visiva non è condizionata da griglie protettive, cosicché siamo in grado di contenere un volume informativo che sembra quasi senza limite. L'apparente mancanza di pregiudizi nasconde però il pericolo di una incapacità critica nei confronti dell'informazione ricevuta. Il rischio è quello di essere manipolati e portati a consumare l'immagine sconsideratamente, divenendo un "soggetto" di consumo, sprovvisto completamente di senso etico. L'arte, quindi, si pone come anticorpo ideale, sistema immunitario verso la spersonalizzazione e la deriva dell'uomo moderno. La frantumazione delle barriere ideologiche, il nomadismo culturale amplificato dalla telematica, il villaggio globale di Internet, sono gli elementi precipui con cui si confronta l'operatore visivo. La saturazione visiva deve essere ripensata e ristrutturata criticamente dall'arte che conferma il suo status di contenitore linguistico in perenne mutazione. L'invenzione di continui neologismi applicati all'arte è divenuta pratica artificiosa, valida solo per rinvigorire i complicati meccanismi del mercato, ed esprime un retaggio avanguardistico fuori dalla storia. E' più utile, invece, aprirsi liberamente all'acquisizione dell'oggetto, eludendo la tentazione di incorporare persone e idee nell'immediata e leziosa classificazione, mote volte gratuita, deformante. Certo il linguaggio è sicuramente un sistema "work in progress", sottoposto a continue scoperte e verifiche, ma può anche divenire una proliferazione di simulacri che non hanno alcuna aderenza con la vita. La luce artificiale di monitor e video ha condizionato la nostra sensibilità, magari arricchendola, tuttavia sarebbe preferibile riallineare, spesso, il nostro sguardo a fonti di luce naturale, prive di filtri mediatici. "Linea di confine" si propone di smaterializzare eventuali barriere linguistiche e culturali tra gli artisti partecipanti, ma intende anche circoscrivere una realtà ben precisa, monitorando l'attività creativa di figure che agiscono nel nostro territorio, nell'ottica del confronto, dallo scambio proficuo. AI di là delle modalità espressive, che vertono su tecniche e postulazioni eterogenee, la produzione qui presentata vale come segmento documentale e continuum di un flusso interiore che alimenta lo spirito, scevro da manierismi, rispondente all'esigenza del sovracitato nesso tra arte e vita. Confine, limite conradiano che suggerisce un esperenziale "sentimento d'identità". 

                                                                                               Carmine Simeone

menade danzante 98

1998 - Menade danzante
                 ceramica e olio su tavola, cm. 55 x 30
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