1993 – Personale alle  Terre blu exhibition – Caserta
           “Memorie e citazioni” presentazione in catalogo di Carlo Roberto Sciascia

eracle e il toro 93
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      1993 - Eracle e il toro
     olio su tela, cm 60X60

"Agescunt aliae gentes, aliae minuuuntur,
inique brevi spatio mutantur saecla animantum
et quasi cursores vitae lampada tradunt"

Questi versi di Lucrezio (De rerum natura, II, 77-79) indicano con acume la validità delle tradizioni, espressione delle radici dei popoli, delle gemi; tradotti letteralmente essi affermano: "Un popolo cresce, l'altro declina,/ in breve volger di tempo si succedono le stirpi mortali,/ e quasi staffette si passano le fiaccole della vita".
Ebbene Gianni Pontillo opera un recupero del nostro passato mediante l'inserimento nei suoi lavori di "citazioni", come egli stesso chiama, del mondo classico; questi reperti, memoria dei nostri proge­nitori, concorrono a formare un insieme in cui il colore è il vero domi­natore.
La particolarità di questa riacquisizione del mondo classico consiste nell'uso della ceramica per riprodurre ogni vestigia, ceramica in seguito inserita nel contesto pittorico, che fa da sfondo e da contenitore, a volte turbolento, a volte placato, per il particolare reperto.
Le divinità greche e romane vibrano, sotto la mano esperta di Pontillo, in un turbinio di colori che ne caratterizzano l'essenza, così come antiche pitture o mosaici si animano di rinnovata vita, pulsando di umori mediterranei e solari. A volte è semplicemente un pesce o un albero ad essere estrapolato dal suo habitat, vaso o pavimento che sia, a donare la materia della memoria e far avvertire la presenza del nostro passato.
La distanza storica è annullata, Roma è presente, Hermes sta correndo mentre Diana si ristora dopo la caccia; l'humus carica ogni frammento di risonanze apparentemente lontane, ed il tempo non è più scandito dagli anni: oggi è ciò che è stato ieri e ciò che sarà domani.
II rilievo delle ceramiche sulle tele, incollate su supporti più  resistenti, fanno godere di una pienezza tattile altrimenti impossibile, e la pittura, illuminata dall'addensarsi di monocromie e policromie, compie una stratificazione spazio-temporale, in grado di generare una sfolgorante realtà.

L'impronta mai anacronistica delle vestigia classiche trasporta il fruitore in un mondo allegro, ove anche l'umbro fanciullo di carducciana memoria si può ritrovare, e le scintille che a tratti illuminano la scena e le superfici, addensando pigmenti frantumati e rielaborati.
Pontillo entra in rapporto interiore con la simbologia tradizionale, instaura un dialogo tra la residuale presenza iconica e l'ambiente classico: il dinamismo, invece, è prettamente pittorico e sollecita pulsioni canalizzate in un contesto cromatico, mentre vivide e convincenti si affacciano le testimonianze vitali.

                                                                                     Carlo Roberto Sciascia