1985 -     Galleria d'Arte Comunale, Campobasso   -  "AMAZONOMACHIA"
 
                                                                                      Presentazione in catalogo di Marcello Venturoli
ultima sua fase che presento, della amazonomachia, già fisionomico e sulla breccia, nel quadro dei valori della giovane arte del Sud.
Cosa è dunque avvenuto dalla fase precedente "aperta" a questa odierna "chiusa" in una sorta di recupero della teatralità mitologica, nella tematica di una tragedia nuovamente in costume (prima il dramma popolare delle crocifissioni, oggi la recita di scene da frontone templare greco, da affreschi o mosaici romani) nel ricupero, anche, di una maggio­re intenzione pittorica, nell'impegno, sempre, di raccontare in un ciclo una precisa tematica?
Dirò intanto che il clima sostanzialmente "avanguardistico" in cui Pontillo ha lavorato fino a due anni fa, si é trasformato, per echi più o meno riverberati, più o meno avvertiti direttamente, in una sorta di trans avanguardia, o meglio di post moderno moderato: non con le attenzioni quasi maniacali alla pittura miniaturizzante dei "pittori colti" - perché, anzi, in Pontillo è una certa sprezza­tura e acerbità di materia pittorica, che si qualifica con la tensione cromatica, con quegli arrossamenti sanguigni e quelle solarità di aranci - ma certamen­te con l'entusiasmo per un mondo tutto trapassato, al passato remoto stavolta, non più in quello dei teatri e delle sacrestie dell'ottocento: menadi, amaz­zoni, centauri, escono fuori dai bassorilievi, dai reperti scultorei, per diventare figure di un dramma recitato a studio, fra diario di viaggi artistici e interpretazione del presente con i gesti e la coreografia del mito.

                                                                     (segue testo Venturoli )


ascia e corazza 85